Solo chi ha conosciuto Mario sa che “Molto chic” non è un’ autocelebrazione di questa pianta ma una frase di rito (quasi un tormentone!) che questo caro amico diceva fino alla noia.
Oggi Mario non c’è più, ma il suo ricordo è ancora molto vivo in me. Proprio per questo motivo ho deciso di chiamare questo cipresso “Molto chic”!…in suo onore!
Questo cipresso, che era di sua proprietà, l’anno scorso è entrato a far parte della mia collezione. Una pianta semplice ma che mi ha attirato per la presenza di un doppio tronco.
Dopo un anno di coltivazione e crescita libera, decido di lavorarlo in occasione del concorso per istruttori ad Arcobonsai.
Ecco il cipresso visto dai quattro lati:
Fronte / Retro
Lato Destro / Lato Sinistro
Alcuni particolari del tronco.
Movimenti morbidi ma anche qualche piccola rigidità che conterò di mascherare con l’inclinazione, la realizzazione di alcuni shari e il posizionamento di alcuni rami.
La vegetazione forte mi assicura un adeguato stato di salute.
Ci siamo! Per questa lavorazione ho chiesto l’aiuto un carissimo amico: Gimmi Maccioni.
E’ alla sua prima esperienza in una lavorazione del genere. Gli faccio un grande “in bocca al lupo”….ma tanto lo so che lavorerà bene!!! 🙂
La prima fase di lavoro prevede la definizione e modifica di alcuni shari esistenti. Inoltre ne vengono creati di nuovi. Dopo a potatura e la pulizia della vegetazione si passa al lavoro più lungo: La filatura
Vengono protetti con gomma solo alcuni rami che devono subire delle torsioni o pieghe un pò più decise. In questo periodo, dato l’abbondante scorrimento linfatico, le cupressacee tendono a scollarsi molto.
Manca ancora qualche ramo da filare!
E finalmente arriva il momento della modellatura. E’ la parte che preferisco! Comincio a muovere i rami del tronco piccolo. Una volta che l’ho posizionato mi dedicherò al tronco principale.
Le idee prendono forma con movimenti decisi delle mani. Piano piano i rami trovano posizione e con essi le masse vegetative. I vuoti si alternano ai pieni…..Indipendentemente dal risultato finale in quel momento mi perdo tra i rami.
Ed eccoci arrivati alla fine….stanchi ma felici!
A questo punto voglio ringraziare Gimmi per l’impegno ma soprattutto per la mole e qualità di lavoro prodotto. Una spalla affidabile che mi ha permesso di lavorare nei tempi previsti e senza intoppi.
Fare bonsai è già bello di suo…se poi si può condividerlo con un amico è ancora meglio.
Grazie Gimmino!! 🙂
Per la cronaca: Il nostro lavoro si è classificato al secondo posto.
Il cipresso dopo la lavorazione.
Amo molto le piante femminili, leggere e leggibili. Pur essendo un primo lavoro, sono molto soddisfatto della forma che ha assunto, in particolare del tronco piccolo. Successivamente sarà mia intenzione fare alcune modifiche tra cui l’apice del tronco grande per accentuarne la spinta verso destra. Per il momento però non farò niente. Ora come ora la mia attenzione è focalizzata su una corretta coltivazione e il veloce superamento dello stress da lavorazione.
I rami sono stati disposti in modo da lasciare ampi spazi vuoti in modo da conferire leggerezza e creare asimmetrie e, non per ultimo, per far passare aria e luce tra i rami.
Le inclinazioni dei rami diminuiscono man mano che si sale. I rami più bassi sono più grandi e vecchi e quindi assumono angoli verso il basso più decisi. Avvicinandosi all’apice i rami, essendo più giovani, diminuiscono via via l’angolo di attaccatura al tronco
Fronte / Retro
Lato Destro / Lato Sinistro
L’apice del tronco piccolo
L’apice del tronco grande
I due apici
Particolari dei tronco e dei rami
Credo che questa pianta, grazie alla sua semplicità e leggerezza, esprima una sua eleganza…credo che con il tempo diventerà un bonsai “molto chic”!!! 😉
A Mario!
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