Questo ginepro di proprietà dell’azienda “Franchi Bonsai”, è stato oggetto della dimostrazione tenuta dal maestro Minoru Akiyama nel febbraio 2012 in occasione della mostra “Sotto il cielo di Inverno” tenutasi presso l’azienda Franchi a Pescia (PT).
In questa circostanza ho avuto l’onore e il piacere di fare da assistente al maestro durante tutta la lavorazione.
Iniziamo dalla scelta di questa pianta: si tratta di un ginepro chinensis di notevoli dimensioni. La vegetazione è vigorosa, abbondante e così folta da impedire di vedere addirittura il tronco.
Impossibile avere una qualunque idea di come sviluppare la pianta senza fare una sommaria sfoltita della vegetazione.
Il tempo a disposizione è poco e il lavoro tantissimo. Si inizia!
Il maestro comincia a tagliare i grossi rami inutili alla ricerca dei movimenti e della ramificazione utile. Seguo il maestro in tutte le fasi: dalla potatura alla pulizia del tronco, dalla creazione degli shari e dei jin all’applicazione del filo metallico.
Dopo qualche ora di lavoro ecco il risultato finale:
Il maestro ci tiene a precisare che ci sono molti rami in più del necessario volutamente lasciati per non indebolire troppo la pianta e per mantenere quante più opzioni in futuro.
Dopo la lavorazione è il momento della foto insieme e del passaggio di consegne! Da oggi sarà mio compito portare avanti questa pianta!
A novembre dello stesso anno la risposta vegetativa è impressionante!
I rami sono cresciuti in modo abbondante e vigoroso al punto da rimanere segnati dal filo metallico
Dopo la potatura e la rimozione del filo.
A cadenza annuale provvedo alla potatura e pulizia della vegetazione in modo da infoltire la pianta. Nel giro di un paio di anni sono spariti completamente i segni lasciati dal filo.
A maggio del 2014, avendone prevista la totale eliminazione, ho fatto due margotte sulla ramificazione a destra.
Nell’inverno del 2015 la pianta è cresciuta abbondantemente infittendosi molto. Dopo aver staccato le due margotte si procede al rinvaso con il prezioso aiuto di Lorenzo Agnoletti.
Con l’aiuto di un carrello elevatore estraiamo la pianta dal vaso in modo da poter lavorare comodamente il pane radicale e successivamente calarla nel nuovo vaso di coltivazione (sensibilmente più piccolo).
Ed eccoci arrivati ad oggi: a distanza di 4 anni dalla precedente mi appresto alla seconda lavorazione della chioma.
La pianta vista dai quattro lati:
Fronte
Lato destro
Retro
Lato sinistro
Alcuni particolari del tronco e del legno secco ancora da lavorare:
La salute della pianta è confermata dalla forte vigoria della vegetazione
Il lavoro inizia con la pulizia della corteccia: le scaglie di corteccia più grandi vengono eliminate con una lama di coltello o con l’ausilio di una spazzolina in acciaio. Successivamente il tutto viene rifinito con una spazzola in ottone (più morbida della precedente)
Inizia anche il lavoro sulla legna secca. Sia l’asportazione della corteccia che la rifinitura dei legni avvengono con l’utilizzo di attrezzi manuali. Mi limito a una lavorazione di massima rimandando a lavorazioni successive il raffinamento dei legni.
Il grosso jin sulla destra
Infine si procede alla legatura e alla modellatura della chioma.
Il risultato finale:
Fronte
Lato sinistro
Retro
Lato destro
Particolare del primo ramo
Il tronco: Un bel gioco cromatico tra legna viva e legna secca.
…ed infine la foto di gruppo! 🙂
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